L'insegnamento fornisce conoscenze basiche sul suono ed elementi di fisica acustica. Approfondisce successivamente le diverse tecniche audiometriche: affrontando in primo luogo l’audiometria soggettiva ed infine l’audiometria oggettiva.
Audiologia
di Andrea Panepinto
L'insegnamento fornisce conoscenze basiche sul suono ed elementi di fisica
acustica. Approfondisce successivamente le diverse tecniche audiometriche:
affrontando in primo luogo l’audiometria soggettiva ed infine l’audiometria
oggettiva.
Università: Università degli Studi di Pisa
Facoltà: Medicina e Chirurgia
Corso: Logopedia
Esame: Audiologia
Docente: Prof. Casani1. Introduzione all'audiologia
Definizione di suono:
Il suono è una forma di energia fisica generata da un corpo elastico posto in vibrazione, denominato
sorgente sonora, che esercita un’azione di compressione e decompressione sulle molecole del mezzo
circostante, cedendo ad esso parte dell’energia cinetica.
Il corpo elastico è la sorgente sonora; necessita di un mezzo elastico che generalmente è l’aria ma può anche
essere solido o liquido. Nello spazio non si sentono i suoni, l’atmosfera cambia. Più denso è il mezzo di
trasmissione più veloce è la trasmissione del suono. Nel diapason ci sono due braccia che entrano in
risonanza l’uno con l’altro e permettono la generazione di un suono che corrisponde ad un’onda sinusoide
pura; ci sono alcuni diapason in cui la vibrazione di un lato colpito genera la vibrazione dell’altro lato dato
che presentano stesso volume, peso e composizione. Con il diapason si vede nel grafico onde di
compressione scure e di decompressione (rarefazione) chiare nel mezzo circostante.
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Il sistema timpano-ossiculare è un sistema adattatore di impedenza (resistenza che il mezzo comporta alla
trasmissione dell'onda sonora, stessa resistenza presente nell'aria del condotto uditivo, della membrana
timpanica, della catena degli ossicini), perché aria e acqua sono liquidi endolabirintici hanno impedenze
acustiche molto differenti, quindi il sistema funge da amplificatore dell'energia sonora; la resistenza è data
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NB: La staffa si articola in un foro che è la finestra ovale, che sul bordo ha una parte fibrosa che permette
una minima escursione dell'osso, che agisce come un pistone trasmettendo l'onda sonora ai liquidi
labirintici e soprattutto alla perilinfa. Esistono due finestre perché il liquido è incomprimibile e quindi se
non c'è l'estensione del liquido non si trasmette niente. La finestra rotonda si distende infatti quando la f
inestra ovale si comprime (se ci fosse una parete ossea, non si trasmetterebbe niente perché l'osso non si
distende). Le finestre si trovano a 90 gradi una rispetto all'altra, perché sennò il vibrare dell'aria agirebbe
anche sulla rotonda e questo inibisce un po' il suono. Nella finestra ovale si va nella perilinfa, arriva
all'elicotrema e va fino alla finestra rotonda (da scala vestibolare a scala timpanica); c'è poi la scala media
dove c'è l'endolinfa, e la membrana basilare con i recettori uditivi (organo del Corti). La membrana
basilare ha una certa elasticità, e con un meccanismo di risonanza favorisce che i suoni acuti siano percepiti
a livello basale, mentre quelli gravi a livello apicale. Il suono grave comporta oscillazioni maggiori e
necessita di un mezzo più elastico. Nel basale quindi la membrana è più rigida, mentre a livello apicale è più
flessibile.
La parte posta in vibrazione all'interno dell'orecchio è la membrana basilare; dalla finestra ovale si va nella
perilinfa, fa tutto il giro, a livello dell'elicotrema le due scale vestibolare e timpanica comunicano, dunque è
lo stesso liquido e torna indietro alla finestra rotonda. La vibrazione della perilinfa mette in vibrazione la
scala media che non è in comunicazione con le finestre ma è una scala a parte che contiene un altro liquido
che è l'endolinfa e i recettori (organo del corti); nella scala media vi è una membrana, quella basilare, che
viene posta in vibrazione dallo spostamento di liquidi, ed ha una certa elasticità e favorisce con un
meccanismo di risonanza che i suoni acuti siano percepiti a livello basale mentre quelli gravi a livello
apicale perché un suono grave comporta oscillazioni maggiori e necessita di un mezzo più elastico; quindi la
chiocciola è fatta in modo che a livello basale dove vi sono i recettori per le frequenze più acute sia più
rigida mentre a livello apicale sia più flessibile.
L'onda sonora ha un andamento sinusoidale; il tempo che passa tra un picco e il suo successivo è il periodo
e si misura il secondi; la frequenza è l'inverso del periodo e corrisponde al numero di cicli che l'onda
compie in un secondo; l'ampiezza è l'espressione dell'intensità sonora.
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La frequenza è il numero di cicli che un’onda sinusoidale compie nell’unità di tempo, 1 secondo; è
inversamente proporzionale al periodo e si misura in Hz. Più la frequenza è alta, quindi più Hz, crea
frequenze diverse. La frequenza che può sentire l’orecchio umano vanno da 20 a 20000 Hz (il suono puro
grave è 60, il suono medio è 2000, il suono acuto è 10000). L’intervallo di frequenza tra un tono e un altro
tono di doppia frequenza, è l’ottava (differenza tra un do e un altro do, 12 semitoni). Ai fini audiometrici la
frequenza non viene definita in modo lineare, ad intervalli regolari, ma si divide in intervalli di ottava.
L’ampiezza è l’espressione dell’intensità del suono, quindi più il suono è diverso. L’intensità si misura in
Decibel, che non è un’unità di misura assoluta ma un rapporto logaritmico tra la pressione di un suono e la
pressione di un valore base di riferimento. Quindi per avere un dB SPL si fa il rapporto tra pressione
osservata e pressione di riferimento, che è di 20 microPascal. Con questo approccio, pressioni variano da 1:1
a 100.000.000:1 possono essere espressi come una variazione da 0 a 140 dB SPL. Quando il dB è definito in
relazione alla minima intensità percepibile, viene espresso come dB HTL, e rappresenta i dB riferiti alla
media dei normoudenti. Si riporta questo valore alla capacità acustica dell’uomo, quindi si creano le
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Il documento non può essere copiato, riprodotto, trasferito su altri siti. Per scaricare appunti in PDF gratuitamente, visita https://www.tesionline.it/appunticurve isofoniche, che indicano la pressione che i suoni di diversa frequenza devono avere per produrre la
stessa sensazione soggettiva di intensità, cioè la loudness. Esaminando una popolazione ampia di
normoudenti, creando uno 0 di riferimento: dB HTL, un dB rapportato alla soglia uditiva umana. Si crea
questa curva anche detta di Flechter e Munson. L’orecchio è molto più evoluto per sentire frequenze tra
500 e 2000, cioè quelle del parlato umano. Per sentire in generale a 20 Hz servono circa 70 dB. I grafici
sono poi stati modificati per essere meglio leggibili. Lo 0 HTL è frutto di una taratura degli strumenti in
modo che equivale, nel grafico audiometrico, a 40 dB SPL (i dB veri).
Le curve isofoniche indicano la pressione che suoni di diversa frequenza devono avere per produrre la
stessa sensazione soggettiva di intensità cioè la loudness. La voce normale di conversazione va da 50 a 80
db con frequenze da 500 a 3000-4000 Hz. HTL rappresenta i dB riferiti alla soglia dei normoudenti, mentre
SPL alla pressione.
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